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Stories and Photography n.01: studiando Franco Fontana

Immagine del redattore: Simona CotzaSimona Cotza

Aggiornamento: 19 dic 2023

Nell'ormai lontano anno 2000 seguii, nella mia città, un corso base di fotografia analogica. Avevo appena iniziato a lavorare, e facevo i miei "primi passi" con la reflex analogica Canon che mia madre aveva ormai riposto in una vetrina. A distanza di 20 anni da lì, dopo essere passata con il digitale a Nikon, e aver fatto diverse mostre e ricerche stilistiche, ho ripreso lo studio della fotografia con un corso decisamente più approfondito, su digitale ovviamente. Ho imparato qualcosa che mi porterò avanti credo per tutta la vita: lo studio dei fotografi che hanno fatto la storia della fotografia. Teorico e Pratico. Cercare di riprodurre uno stile o un determinato modo di comunicare, non è semplice. Ma e' un esercizio che merita di essere fatto. Oggi esistono davvero tante tecnologie che permettono di creare belle immagini, non ultima ovviamente l'IA. Ma la fotografia non è "bellezza" e non è "stupore" e basta. La fotografia si scatta con la mente, con il cuore, con il nostro bagaglio culturale ed esperienziale, con la nostra sensibilità. Si scatta con l'occhio. Poi con lo strumento. Ci vuole tecnica ma anche espressività. Un Racconto, una storia. Una realtà (o un sogno). Leggere il libro di un grande fotografo e poi cercare di emularlo e' un percorso che suggerisco a chiunque.

Nel mio percorso formativo, uno dei primi fotografi che mi aveva colpito era Andrè Kertesz. Ma il primo fotografo di cui ho letto un libro e sul quale ho anche fatto degli “esercizi” è stato Franco Fontana.

Franco Fontana,( di cui riporto alcune fotografie nel pics-collage da www.grandi-fotografi.com) è uno dei fotografi italiani contemporanei piu’ celebri a livello internazionale. La sua è stata una ricerca estetica focalizzata sull’ espressione astratta del colore. Ovviamente non posso paragonare i miei lavori ai suoi. Lui partiva dai paesaggi e dalle architetture e il suo studio è stato il lavoro di una vita, io ho trascorso solo qualche giornata in giro nei dintorni di casa perchè essendo mamma di una figlia che aveva degli impegni scolstici non potevo partire chissà dove per sperimentare. Ma non serve necessariamente andare lontano per fotografare.

Quindi questo è il mio primo post di Stories e Photography, ed è un modo diverso di raccontare in un blog la fotografia, perché racconterò degli artisti che mi sono piaciuti, dei libri letti, e dei miei metodi e dei miei tentativi di studiarli anche e sopratutto dal punto di vista pratico.

Un punto di vista quindi soggettivo e personale, non una guida ma al massimo un suggerimento, non il racconto delle altrui gesta ma un esperienza vissuta.

Molte delle fotografie di Fontanta sono paesaggi e contesti urbani dai colori netti e brillanti che diventano, per questa peculiarità, quasi dei quadri astratti.

Io stavo in un paese, e nelle poche giornate che ho potuto dedicargli ho semplicemnte cercato il colore e l'astrazione in oggetti e scene comuni, geometriche, dettagli. in un piccolo paese.

E quindi il risultato del mio studio di Fontana è molto diverso da quello che è il suo stile. Ma è sempre stata una ricerca del colore, che mirava ad una “astrazione”.


Simona Cotza studia Franco Fontana, nell'immagine collage c'è un raccolta di fotografie di Franco Fontana ma anche alcuni esercizi fotografici di Simona Cotza sul tema
Stories and Photography n.01 - pics collage su Franco Fontana e esercizi di Simona Cotza ph

Del resto ho anche dipinto per 10 anni quadri astratti e l’argomento non poteva che catturarmi. In una delle giornate che ho dedicato a questo fotografo, ho portato con me anche mia figlia, non ricordo esattamente che anno fosse ne quanti anni avesse lei, ma le avevo regalato nel natale precedente una nikon compatta, e ricordo che aveva fatto qualcosa anche lei di molto carino. Ho sempre cercato di coinvolgerla un po’ in tutte le mie attività, ma per ora non sembra molto interessata a questo mezzo espressivo. Chissà più avanti se la riscoprirà.

Dopo tanti anni di siti internet con le più o meno ricche gallerie di immagini che ho fatto per me stessa, e dei miei lavori, oggi sento invece la necessità di raggruppare, di raccontare il perché di certi scatti. E Instagram, facebook, non mi sembrano più adatti a questo genere di racconto. Per cui, un blog, si, ma corredato di fotografie e di una storia personale. Spero che la mia esperienza possa essere uno spunto per altri.

E' così che e' nasce Stories and Photograhy. Oggi.



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