Càpitano talvolta nel cinema, nella musica, nello spettacolo, quelle sinergie per cui una coppia o un gruppo di persone, fanno la differenza. Intendo dire: funzionano meglio di altre. O ancora, dove uno più uno da risultato tre e non due. E il risultato finale, film o musica che sia, va, funziona, vende.
Ma anche nella vita reale, molto più semplicemente, coppie come Ignazio e Donatella.
Semplici come l’aria e come l’acqua, due persone come tante altre se ne trovano in giro, ma speciali al tempo stesso.
Un musicista e una pittrice.
Certo Ignazio non c’è più ora, ma Andrea, Alessandro e Marco, i loro figli, hanno ancora quel “uno più uno fa tre” che gli hanno trasmesso i genitori. E siccome la passione l’hanno ereditata e lasciata lievitare, ora quando salgono sul palco li stai a sentire … tra tastiere e chitarre, qualsiasi pezzo suonino.
Bella quindi la serata al Parco di Capoterra dedicata ad Ignazio Zucca, non soltanto con i pezzi di Edoardo Bennato che era solito suonare, ma anche con i pezzi da lui scritti da ragazzo, e con le canzoni che lui adorava (Deep Purple, Jimi Hendrix etc), con in più alcuni ospiti sul palco.
Una famiglia speciale, insomma, unica.
Ma un però lo devo aggiungere:
Risentire “Capitan Uncino” di Edoardo Bennato, cantata da Emanuele (ospite dalla Cover band degli 883 "Tieni il Tempo"), che pure è stato assolutamente energico e presente su quel palco non poteva che ricordarmi un altro gruppo storico di Cagliari: i Mysteria. Per chi li ha conosciuti.
Anche loro una sinergia unica e memorabile: Giangi il Manager, Daniela la voce femminile, chitarra e basso i fratelli Mura etc con le varie formazioni della band che si evolveva.
La loro scaletta era, 20 anni fa, fatta di brani di gruppi come Doobie Brothers, Otis Redding, Edoardo Bennato, forse c’era anche qualcosa dei Litfiba, ma sicuramente non mancavano Deep purple, Van Halen, Toto.
Nella gallery alcuni scatti della serata a Capoterra del 19/07/2024.
Comments