Music and Photography n.15: Winter in Rock e Auguri di Buone Feste!
- RockNight Girl
- 24 dic 2023
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 20 lug 2024
Esattamente avantieri all’ora in cui iniziava la serata ero ancora a casa al telefono, e mi serviva almeno mezz’ora d’auto per arrivare al Locale.
Al La Cueva Rock a Quartucciu.
Devo essere sincera non c’ero ancora stata; nel tempo del viaggio in auto c’era Titania di Radiofreccia che chiedeva agli ascoltatori di raccontare il loro “rientro a casa” in occasione delle festività, ma io mi chiedevo soltanto quanta e quale gente avrei trovato e se sarei sopravvissuta ad un eventuale pogo, con gli stivali con tacco che avevo messo.
Quando sono arrivata in zona, i Revolver si sentivano già in strada, nonostante il vento ne sferzasse a tratti i suoni. Entrata all’interno del locale invece, un suono corposo e ben definito mi ha tenuta incollata sotto il palco, penso che se la Sardegna fosse stata in mezzo allo stivale, contaminata e circondata da altre regioni, il pubblico sarebbe stato più vasto, anche perché tutti e tre i gruppi se lo meritavano.
Essendo arrivata all’ora che sono arrivata, i Revolver (per me ancora degli sconosciuti) avevano ancora qualche pezzo da suonare. Il che mi ha dato il tempo per qualche foto oltre che per un primo ascolto.
Quando sono saliti sul palco i Judas Rising ... il locale era già un pochino più popolato e le transenne si sono rivelate un ottimo punto d’appoggio.
L’intensità, l’energia e le differenti età presenti contemporaneamente sul palco sono solo una parte dello “spessore” della band. Alessandro cantava come se gli anni non avessero neanche minimamente scalfito la sua anima mentre Nicola guardava i colleghi con un espressione pacata, come se gli accordi che si susseguivano sulla sua chitarra non fossero affar suo.
Poi le luci, a dire il vero un po scarse.… Solo uno dei due chitarristi aveva una buona illuminazione… 10.000-16.000 iso per avere un minimo di immagine fotografica. Che suona parecchio strano se penso che in analogico a colori si andava sui 400-800 e in genere erano sufficienti. Oltre mi pare fossero soltanto in bianco e nero.
E gli effetti: una fantastica macchina del fumo umana… anzi “un” fantastico macchina del fumo, visto che era un ragazzo, quello che fumava la sua sigaretta elettronica e poi soffiava dritto sul palco creando un po’ di atmosfera.
Rapido e soltanto parziale cambio di musicisti per l’ingresso dei Blacksnake, terza e ultima coverband, ed eccola, finalmente, una voce chiara e pulita, di quelle a cui si può perdonare qualsiasi strappo. Anche qui l’esperienza trascorsa sui palchi si percepiva, anche solo nel modo di presentare i brani tra una esecuzione e l’altra.
La serata si è conclusa intorno alle 1.30 l’atmosfera vissuta non poteva che ricordarmi il mio unico Keep It True Metal Fest: nella palestra di una scuola in un paesino della Germania, dove ho visto dal vivo una delle mie band preferite: i Virgin Steele.
Un modo di vivere la musica dal vivo completamente differente dai concerti dei grandi numeri d’Italia.
Grazie La Cueva per questo solstizio d’inverno rock,
e Buone feste a tutti.
Sta volta al posto del solito pics collage sperimentiamo una mini galleria foto… et voilà.
Suggerimenti e Approfondimenti
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